Il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute
“La salute ci consente di godere la vita, la malattia di comprenderne meglio il significato.” (Emanuela Breda)
Certamente a causa della pandemia del Covid-19, la tematica della salute risulta estremamente scottante. Spesso si ha la tendenza a criticare indistintamente l’ambito sanitario; questa critica non è possibile definirla come superflua oppure eccessiva poiché proprio nel periodo dell’emergenza che stiamo vivendo, l’ambito sanitario ha mostrato i propri punti deboli, scoprendo come tutti i tagli effettuati nel tempo dalle varie legislazioni, a livello nazionale e regionale, abbiano comportato un vero e proprio declino.
Ma è possibile osservare come lo Stato Italiano non sia stato l’unico ad essere colto impreparato da questa emergenza pandemica, forse sarebbe necessario raffrontare la nostra impostazione sanitaria con tante altre sparse per il mondo. L’esempio più semplice da riportare è sicuramente l’impianto americano: negli Stati Uniti il sistema sanitario nazionale si fonda prevalentemente su criteri privatistici. Per ricevere prestazioni mediche bisogna aver stipulato una polizza assicurativa, tranne nel caso di Medicare e Medicaid. Il primo rivolto agli anziani ultrasessantacinquenni e indipendente dal reddito, ed il secondo, che aiuta le fasce di popolazione sotto la soglia di povertà (che in USA ammonta a 11.490 dollari annui).
Nelle ultime settimane è salito agli onori della cronaca la storia di un giovane ragazzo, il quale ha perso la vita, abbattuto dal Covid-19, a cui non è stato permesso di curarsi poiché privo di una polizza assicurativa in grado di poter sostenere i costi delle cure. Dunque, nonostante la floridezza dello stato a cui ci riferiamo, questa pandemia ha stravolto ogni sistema sanitario, ed ognuno di questi ha reagito secondo le proprie possibilità e capacità.