Agenti russi fermano un "gatto pusher": nascondeva la droga nel collare

Stava entrando in carcere quando è stato fermato dalla polizia e trovato con 6 grammi di hashish e quasi 2 grammi di anfetamina: lo spacciatore in questione non ha però fattezze umane ma feline. Sì, perché il pusher è un gatto addestrato da un ex detenuto del carcere di Tula, in Russia, che gli ha “insegnato” a trasportare la droga, nascondendola nel collare, all’interno del carcere.
In base a quanto ricostruito pare che l’animale vivesse già da tempo nella zona e che fosse solito aggirarsi nel cortile del carcere. Quando il detenuto in questione ha finito di scontare la sua pena ha deciso però di portare con sé l’amico a quattro zampe, non per combattere la solitudine ma per mettere in piedi un commercio illegale di sostanze stupefacenti.
L’uomo ha elaborato un metodo piuttosto semplice, per non dire poco intelligente: ha pensato che lasciando il gattino senza cibo per qualche giorno e poi abbandonandolo nella zona del carcere (con la droga nel collare) il felino avrebbe cercato del cibo in un luogo a lui familiare, il cortile del penitenziario. Così è stato e per poco la consegna non è andata a buon termine: il gatto è arrivato nei pressi dell’ingresso del carcere ed è stato “fermato” dagli agenti i quali, avendo ricevuto una soffiata, sono riusciti ad impedire che la droga arrivasse ai destinatari. L’ex detenuto 32enne, insieme ad una sua complice, è stato arrestato.

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