Mistero sulla scomparsa del Salvator Mundi, l'ultimo dipinto di Leonardo Da Vinci

Una delle pochissime (meno di una ventina) di opere di Leonardo da Vinci, l’unica ad essere ancora in una collezione privata, non come la Monnalisa o L’ultima cena in un grande museo. Forse anche per questo la sua autenticità è stata più volte messa in questione. Il Salvator mundi è stato venduto all’asta da Christie   alla fine del 2017 ed è arrivato ad oltre 450 milioni di dollari, record assoluto per un’opera d’arte. Mistero sul compratore, perché Christie non rivela mai l’identità del compratore né tantomeno la sua provenienza geografica.
Ma quando il Louvre di Abu Dhabi, fratello del più famoso museo di Parigi, ha rivelato che il dipinto sarebbe stato esposto nelle sue sale nel settembre del 2018, si è scoperto che il Salvator mundi è stato comprato da un intermediario del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, entrato nell’occhio del ciclone dopo l’omicidio del giornalista Khashoggi.
A settembre, però, Abu Dhabi cancella con imbarazzo l’esposizione del Salvator mundi, promettono che il quadro ricomparirà al Louvre parigino per le celebrazioni dei 500 anni di Leonardo finchè, messi alle strette, devono ammettere la verità: il quadro è scomparso. Nessuno sa dove sia, si sono perse le sue tracce. Ora un’inchiesta del New York Times rilancia sospetti e ipotesi, che vanno dalla voglia del principe di tenere solo per sé il Leonardo fino al dubbio che il dipinto sia solo una copia.

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