Ospedali italiani più performanti per numero di parti: Caserta al quinto posto nella classifica della Campania
Il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane www.doveecomemicuro.it ha realizzato un’indagine sugli ospedali italiani più performanti per numero di parti, basandosi sulla fonte: PNE 2018 relativo all’anno 2017. L’alto volume di attività, infatti, si traduce in maggiori garanzie di sicurezza per mamme e bambini.
In Campania, le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano parti sono 54. Il 40,7% rispetta il valore di riferimento fissato a 1000 parti mentre il 13% non rispetta il valore minimo di 500 nascite l’anno.
Nell’edizione precedente, riferita all’anno 2016, le strutture erano 56. Il 39% rispettava il valore di riferimento fissato a 1000 parti mentre il 18% non rispettava il valore minimo di 500 nascite l’anno).
“Per garantire una maggiore sicurezza, questi centri andrebbero accorpati o riconvertiti, ad esempio in ambulatori. Un discorso a parte va fatto per gli ospedali situati nelle valli o in montagna, località difficili da raggiungere, in cui dei punti nascita devono necessariamente esserci anche se i loro volumi di attività non sono in linea con gli standard”, spiega Grace Rabacchi, Direttore Sanitario dell’Ospedale Sant’Anna – A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio che si riconferma 1° in Italia per numero di bambini nati.
Nella classifica regionale ’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta entra nella classifica dei primi cinque e si posiziona al 5° posto. Nelle prime posizioni si confermano l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, l’Ospedale evangelico Betania di Napoli, l’Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno e il Presidio Ospedaliero Umberto I di Nocera inferiore (SA).
L’Ospedale Evangelico Betania di Napoli e l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta rispettano la soglia per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei primari, che devono mantenersi inferiori-uguali al 25%.
“Rispetto al parto vaginale, il parto con taglio cesareo comporta maggiori rischi per la donna e per il bambino, motivo per cui dovrebbe essere effettuato solo in presenza di indicazioni materne o fetali specifiche”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di www.doveecomemicuro.it.