Stazione spaziale cinese in caduta libera, possibili rischi per l'Italia
La stazione orbitante cinese Tiangong 1 è fuori controllo da due anni e nei prossimi giorni dovrebbe cadere sulla Terra. Ieri la Protezione Civile italiana ha inviato una comunicazione ufficiale a tutte le Regioni e i ministeri informando che il rientro nell’atmosfera del laboratorio spaziale “potrebbe interessare il territorio nazionale”. In particolare i frammenti, sulla cui grandezza non è possibile esporsi, potrebbero cadere sul nostro Paese nel periodo di Pasqua, “tra il 28 marzo e il 4 aprile”, in particolare sulle “regioni a sud dell’Emilia Romagna”.
E’ uno scenario da film fantascientifico ma, purtroppo, non è una bufala, anche se il rischio di danni in Italia ed in altre nazioni, stando a quanto dicono gli addetti ai lavori, appare ridotto. Fare previsioni certe sulla grandezza dei frammenti, sull’orario e sul luogo esatto in cui questi cadranno è impossibile al momento. Per definire meglio la situazione sarà necessario attendere fino a 36 ore prima del rientro di Tiangong 1: solo allora si potrà capire dove cadranno eventuali parti della stazione orbitante mentre l’orario approssimativo del rientro potrà essere stimato 3 giorni prima dell’evento.
Tiangong 1 fu lanciata nello spazio nel 2011 e sarebbe dovuta ritornare sulla Terra adagiandosi sulle acque dell’oceano Pacifico: tuttavia da marzo 2016 la stazione ha cominciato a scendere lentamente in maniera incontrollata continuando a percorrere l’orbita terrestre ad una velocità di circa 7,5 km al secondo. Al momento del lancio la massa della stazione orbitante era di 8500 kg ma questa si sarebbe notevolmente ridotta a causa del consumo di carburante. Stando a quanto scrive Repubblica però su Tiangong 1 potrebbero esserci ancora delle sostanze molto nocive per l’uomo quali l’idrazina.