Musica in 8D: cos’è e come funziona
In questi giorni così difficili per tutti noi è difficile distrarsi, ammettiamolo. Fortunatamente, però, oltre a ciò che riguarda il Coronavirus, dal mondo e in particolare sul web arrivano grandi novità dal punto di vista musicale: la musica “8D”. Ma cos’è esattamente?
Si tratta di un formato audio che ci dà la sensazione di ritrovarci in un’altra dimensione, in cui il suono sembra propagarsi da ogni parte dell’ambiente in cui ci troviamo. L’effetto, però, è consentito solamente ascoltando il suono tramite auricolari o cuffie.
Il termine “8D”, in realtà, non ha alcun senso, soprattutto perché viviamo in un mondo tridimensionale, e ciò rende difficile immaginare che ci sia una dimensione in più. Ascoltate il brano che segue utilizzando una cuffia o entrambi gli auricolari.
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Il tecnico del suono Andres Mayo ha dato una spiegazione più accurata del fenomeno:
“Si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Ciò significa che grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l’8d (la cui definizione si avvicina all’idea di musica 360° o binaturale) la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli.”
In verità, già nel settembre 2018 la rivista Vice ne aveva parlato, ma evidentemente la notizia non era diventata virale come ora. Inoltre, in passato erano state sperimentate simili tecniche sonore, come ad esempio Ambisonics, sviluppata a partire dagli anni Settanta.