Privacy sul web, WhatsApp sarà vietato agli utenti europei under 16
WhatsApp, il colosso della messaggistica istantanea di cui è proprietario Mark Zuckerberg, si adegua al nuovo regolamento europeo sulla tutela dei dati personali e dal 25 maggio prossimo (data in cui entreranno in vigore le nuove norme) vieterà il servizio ai minori di 16 anni. Il limite minimo di età per utilizzare WhatsApp si alza quindi dai 13 ai 16 anni per gli utenti del vecchio continente, mentre altrove non cambierà nulla.
A ben vedere però questa imposizione è più che altro teorica e risulta facilmente aggirabile perché la nuova normativa Ue non impone al nuovo iscritto l’esibizione di un documento né tantomeno costringe la società (WhatsApp in questo caso) a controllare rigidamente eventuali comportamenti scorretti. In fin dei conti quindi si tratta di “fidarsi” del cliente, il quale se minore di 16 anni potrebbe tranquillamente dichiarare di averne 18.
La comunicazione ufficiale dell’app di messaggistica istantanea inoltre annuncia la possibilità che i genitori di un minore di 16 anni possano dare il proprio consenso ad accettare i termini di servizio qualora il figlio non possa farlo per motivi anagrafici. Su questo punto non c’è molta chiarezza, così come sono molti i dubbi sulle modalità con cui la madre e il padre debbano esprimere il proprio parere. Resta inoltre da capire cosa accadrà a chi è già iscritto al servizio, ha meno di 16 anni e non presenta il consenso dei genitori entro il 25 maggio: verrà bloccato ed eliminato?
WhatsApp inoltre annuncia un’ulteriore novità sui temi della privacy: nelle prossime settimane infatti con la nuova versione dell’app sarà possibile “scaricare e vedere il numero limitato di dati” che l’app raccoglie sui propri utenti: di questi dati non faranno parte messaggi scritti e vocali, protetti dalla crittografia end to end e quindi non consultabili neanche dai gestori dell’app, ma è probabile che ci siano dati come i gruppi ai quali siamo iscritti e la lista dei contatti.