Saldi invernali 2021 tra rinvii e perplessità. Resta l’e-commerce la realtà da agganciare

Saldi invernali 2021 tra rinvii e perplessità. Resta l’e-commerce la realtà da agganciare

Tra maltempo e zone rosse, i negozi hanno appena riaperto e già si parla di saldi invernali 2121.

Una boccata di ossigeno, certo, per un comparto gravemente danneggiato dalle serrate imposte dall’emergenza Covid, ma con differenze sostanziali rispetto al passato.

Perchè è da marzo scorso, con il primo lockdown, che i negozi di abbigliamento hanno dovuto abbassare le saracinesche lasciando il campionario invernale 2020 a prendere polvere negli scaffali.

Poi la riapertura ha lasciato intravedere spiragli di ripresa nei mesi estivi, salvo affrontare il canonico sfollamento delle città per le vacanze di luglio-agosto.

E anche qui, con le riaperture di fine estate, la merce è andata via a suon di sconti e giacenze da smaltire.

Insomma tra aperture e chiusure a singhiozzo, oggi per i commercianti del comparto moda sentir parlare di saldi è difficilmente tollerabile.

Con i dovuti distinguo, ovviamente, tra i colossi del franchising e i piccoli marchi della moda, e tra i Centri Commerciali (per i quali ancora non si sa se la chiusura nei giorni festivi e prefestivi rimarrà valida anche nel periodo degli sconti).e i negozietti di quartiere.

Per tutti vale la sfida più difficile da affrontare, quella con le vendite online cresciute in maniera esponenziale proprio con l’emergenza Covid.

E mentre l’e-commerce fa come gli pare, tra sconti e promozioni d’ogni tipo, i negozi reali si ribattono tra saldi posticipati per tutti oppure da evitare del tutto.

Meglio essere allineati sulla partenza affinchè a nessuno siano consentite fughe in avanti, oppure  lasciare quest’anno che ognuno faccia come gli pare a seconda del contesto urbano e del mercato di riferimento a cui si rivolge?

E non sarebbe addirittura auspicabile che le associazioni di categoria aiutassero il comparto cittadino predisponendo piattaforme di vendite online gratuite per tutti?

Domande che animano il dibattito e che affrontano problematiche antiche divenute improrogabili oggi, in vista di ulteriori mesi critici da affrontare. Perchè non è soltanto questione di aspettare il vaccino anti-Covid che, forse a primavera, metterà tutti più tranquilli almeno sul fronte del contagio: resterà l’attesa di capire come e quando gli italiani rimasti senza lavoro torneranno alla serenità di uno stipendio.

Intanto è già noto che quest’anno l’inizio dei saldi invernali sarà posticipato rispetto agli altri anni: le offerte promozionali di fine stagione nei negozi, infatti, partiranno dopo l’Epifania, e non i primi di gennaio come al solito. 

Per il momento sono poche le Regioni che hanno comunicato la data d’inizio dei saldi di gennaio 2021. Il calendario verrà aggiornato man mano con le ultime notizie.

  • Campania: in attesa di annuncio
  • Lazio: dal 12 gennaio 2021
  • Emilia Romagna: dal 30 gennaio 2021
  • Marche: dal 16 gennaio al 15 marzo 2021
  • Toscana: dal 30 gennaio 2021
  • Veneto: 30 gennaio 2021
  • Liguria: da venerdì 29 gennaio 2021
  • Abruzzo: in attesa di annuncio
  • Puglia: in attesa di annuncio
  • Basilicata: in attesa di annuncio
  • Lombardia: in attesa di annuncio
  • Sicilia: in attesa di annuncio
  • Umbria: in attesa di annuncio
  • Calabria: in attesa di annuncio
  • Provincia Autonoma di Trento: in attesa di annuncio
  • Provincia Autonoma di Bolzano: in attesa di annuncio
  • Sardegna: in attesa di annuncio
  • Piemonte: in attesa di annuncio
  • Molise: in attesa di annuncio
  • Friuli Venezia Giulia: in attesa di annuncio

Durata e fine saldi invernali 2021

Il periodo di sconti e promozioni dura all’incirca una sessantina di giorni, cioè fino a marzo. Così come per l’inizio dei saldi, anche per la fine non vi è una data unica.

Quasi ovunque i saldi invernali si concluderanno per metà marzo 2021, ma in molte parti d’Italia si troveranno residui di saldi nei negozi anche dopo, fino a esaurimento merce della scorsa stagione.

Il periodo dei saldi, sia invernali che estivi, è stabilito in autonomia da Comuni e Regioni (in base alla Riforma del commercio – art. 15 comma 3 D. Lgs. Bersani n. 114 e ss.).

 

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