Death to 2020, il mockumentary di Netflix sul terribile anno del Covid-19
Un falso documentario che analizza gli eventi che hanno caratterizzato il 2020, tra Coronavirus, Black Lives Matter e le elezioni americane.
“La gente ha bisogno di un po’ di sollievo. Speriamo di poter fornire loro un esorcismo catartico”. In questi termini si è espressa all’Hollywood Reporter Annabel Jones, regista di Death to 2020 insieme a Charlie Brooker. Il titolo è un chiaro riferimento alla volontà di cancellare, sopprimere il pessimo anno appena trascorso, con la speranza che il 2021 sia decisamente migliore. Esso si presenta come un mockumentary, ossia un falso documentario in chiave comica, rendendolo molto simile a una commedia, e tratta degli eventi più importanti del 2020 avvenuti in tutto il mondo. E’ stato pubblicato su Netflix il 27 dicembre scorso.
Cast e riprese
“In questo momento filmare dodici persone sedute allo stesso tavolo è impegnativo tanto quanto girare un inseguimento d’auto, per via di tutte le precauzioni”, ha dichiarato Brooker. Per questo motivo, non sono state realizzate scene in cui fosse presente più di una persona, facendo dunque apparire gli attori singolarmente, azzerando il rischio di contagio da Covid-19.
Nel cast sono presenti Samuel L. Jackson, che interpreta un giornalista, Hugh Grant, uno storico, e Tracey Ullman, che invece è la regina Elisabetta. Inoltre, sono presenti Leslie Jones, che veste i panni di una psicologa comportamentalista, e Lisa Kudrow, “Phoebe” di Friends, che è una portavoce ultraconservatrice. L’intero mockumentary è accompagnato dalla voce narrante di Laurence Fishburne.
Temi
Le tematiche di Death to 2020 sono varie. Non ci si limita a parlare soltanto della pandemia, ma anche del movimento Black Lives Matter, di Tik Tok, delle elezioni americane e anche della Megxit , ovvero l’uscita dei principi Harry e Meghan dalla famiglia reale. Affinché fosse il più possibile in linea con gli ultimi eventi, le riprese sono state girate a novembre, nel giro di dieci giorni, tra Londra e Los Angeles. Ciò è stato fatto, però, con la consapevolezza che la realtà è in continuo mutamento. “Ovviamente domani scopriremo poi una qualche forma di vita aliena. E speriamo siano più come Baby Yoda che come Predator”– ha detto scherzando Brooker.
L’idea
Il progetto è nato a luglio, dalla mente degli stessi creatori di Black Mirror, celebre serie tv distopica, in cui il futuro delle persone è dominato e minacciato dalla tecnologia. Secondo molti, il 2020 è stato un anno che si è avvicinato molto alle trame dei suoi episodi, ed è forse anche per questo che Black Mirror non è comparsa nei palinsesti delle varie piattaforme digitali di video.