Casertani e gioco: amore e odio a colpi di slot. Tra divieti e nuove abitudini, slot in calo e più gaming

È del mese scorso l’articolo pubblicato su Il corriere della Sera a firma di Beppe Severgnini che gioca, si fa per dire, sulla particolare e un po’ morbosa affezione che i giocatori di macchinette hanno verso le slot. Si tratta degli abituali che, intervistati per l’inchiesta condotta dal noto quotidiano, ammetto in confidenza di arrivare talvolta a preferire una slot piuttosto che un’altra, al un punto tale da diventarne possessivamente gelosi.
Ecco una delle dibattute sfumature del fenomeno del gioco in Italia.
E a Caserta? Proprio quest’anno la Giunta Comunale ha approvato un nuovo regolamento su sale giochi e slot machine. Come in molte altre città e regioni del Paese, il Regolamento adottato dal Consiglio comunale di Caserta ha predisposto delle distanze ‘di rispetto’ per sale giochi e punti di raccolta delle scommesse di almeno 250 metri da scuole, chiese, ospedali, case di cura e altri luoghi classificati come sensibili. L’amministrazione ha inoltre previsto agevolazioni in favore degli imprenditori che decidono di disinstallare gli apparecchi in questione.
E pensare che solo l’anno scorso, un’operazione, coordinata dal pool Antimafia diretto dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, ha portato alla luce un business che riguardava i comuni di Trentola Ducenta, San Marcellino e Casapesenna dove la quasi totalità dei bar e dei locali era obbligata a installare le slot di una società gestita da un clan locale. Un ‘affare’, quello del clan, che si estendeva, tra sale giochi e scommesse, a diversi comuni della provincia di Caserta. L’obiettivo era conquistare il monopolio.
È invece il monopolio dello stato, inteso come Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che, insieme all’Osservatorio gioco online del Politecnico di Milano, ci dice come stia cambiando lo scenario: secondo i dati raccolti, le macchinette fisiche stanno perdendo quota. Vuoi per via dei nuovi regolamenti predisposti dal Governo e adottati, in maniera graduale, nelle diverse regioni. O voi semplicemente perché siamo entrati da quasi un ventennio nella nuova era, quella del digitale, e anche nell’intrattenimento il ‘digital divide’ si va accorciando, scavallando i ‘gap’ generazionali. Oltre che quelli territoriali che separavano tecnologicamente nord e sud.
Il gioco online si raggiunge da smartphone, non richiede spostamenti fisici o prelievo e cambio di denaro. Sono i casino online AAMS, ovvero quelli legali e regolamentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che stanno crescendo di più in questo periodo.
Presto saranno disponibili i nuovi dati aggiornati e divisi per regioni, province e comuni relativamente all’online. Avremo quindi a breve un’idea numerica che fotografa in che direzione vanno le preferenze di gioco dei casertani.

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