Adidas ha venduto milioni di capi e scarpe realizzati con plastica riciclata sottratta agli oceani
La multinazionale tedesca Adidas ha avviato oltre due anni la produzione di una intera gamma di scarpe ed abbigliamento sportivo realizzato con plastica riciclata sottratta agli oceani. Il progetto è nato in collaborazione con Parley, un’organizzazione che si batte con ogni mezzo contro l’inquinamento dei mari.
La linea Adidas for Parley comprende sportwear e trainer sia da uomo che da donna venduti ad un prezzo simile agli altri capi dell’azienda. Ogni prodotto è realizzato con almeno il 75% di filati derivati da plastica riciclata che viene recuperata prima che finisca in mare. Dai rifiuti plastici Adidas ottiene un filato di poliestere di qualità paragonabile a quello derivato da materie prime di primo impiego.
L’idea di realizzare prodotti salvaguardando gli oceani è stata apprezzata dal pubblico e le vendite sono in costante crescita: nel 2017, anno di lancio della nuova linea, l’azienda ha prodotto e venduto circa un milione di scarpe realizzate con filati riciclati mentre nel 2018 i pezzi venduti sono saliti a cinque milioni e Adidas si aspetta un’ulteriore crescita per il 2019, anno in cui prevede di vendere ben sette milioni di scarpe prodotte con poliestere riciclato.
Per fabbricare un paio di scarpe serve una quantità di plastica pari a circa 11 bottiglie da cui si ottiene un filato usato per creare il disegno esterno, gli strati di rivestimento interno e il rivestimento dei talloni.
L’obbiettivo, molto ambizioso, di Adidas e di eliminare entro il 2024 l’utilizzo di plastica vergine dalla produzione di tutte le scarpe ed abbigliamento utilizzando soltanto poliestere riciclato.
La plastica è un materiale estremamente economico, duttile, versatile e robusto. Viene utilizzato anche nella produzione di scarpe ed abbigliamento sportivo proprio per tali doti oltre che per la sua capacità di asciugarsi velocemente.
Proprio essendo un materiale praticamente indistruttibile, la plastica rappresenta uno degli inquinanti peggiori per il nostro pianeta e per i mari in particolare.