Andamento delle criptovalute: analisi e previsioni per il 2019

Come noto il mercato delle criptovalute ultimamente non si è visto molto spesso al rialzo a causa di molti fattori convergenti, eppure l’ultima settimana è stata all’insegna del toro su tutti i principali mercati. Dopo aver toccato il minimo annuale a quota 3200 dollari, fatto registrare il 15 dicembre scorso, anche il Bitcoin negli ultimi giorni è stato protagonista di una netta ripresa essendo cresciuto fino a lambire quota 4000 dollari.
Ma andiamo ad analizzare la situazione attuale e le opinioni dei principali analisti per quanto riguarda gli scenari futuri della moneta virtuale e di tutte le sue cugine più piccole. Insomma, cosa dobbiamo aspettarci? Torneranno a crescere o dobbiamo valutare un trend ancora al ribasso? Gli specialisti di meteofinanza.com hanno provato a tracciare l’andamento delle criptovalute per i prossimi mesi e ne sono emerse delle considerazioni davvero interessanti che proviamo a riassumere qui di seguito.

La sorte dei bitcoin e il suo impatto sulle criptovalute

Cominciamo con il dire che, secondo importanti analisti dai come Sonny Singh, il Bitcoin è destinato a tornare su una quota tra i 15 e i 20 mila dollari già entro la fine del 2019. In effetti la criptomoneta ha dimostrato che sul suo comportamento non si può escludere davvero nulla, ma di questi tempi è davvero difficile sentirsi molto fiduciosi, questo a causa principalmente della grande caduta appena documentata.
Difficile immagina scenari rosei visto che si parla di una perdita dell’80% del suo valore a solo un anno dal grande exploit di dicembre 2017. Il Bitcoin di recente è stato in grado di recuperare anche la sua volatilità, schizzata oltre il 400%, con una capitalizzazione di mercato crollata, tuttavia a 75 miliardi di dollari, meno di un quarto rispetto a dicembre scorso.
Questa flessione dei Bitcoin è stata una delle peggiori della sua storia, e tutto questo sta accadendo proprio nel momento in cui la criptovaluta celebra il suo decimo anno di età. Come sempre la caduta dei Bitcoin, principi del mercato criptovalutario si è portata con se anche tutto il comparto delle monete virtuali il cui valore complessivo è sceso sotto i 140 miliardi, dopo gli 800 toccati a inizio anno.
Molto fragile si sta rivelando Ethereum, ormai sceso al di sotto di RIpple per quanto riguarda la capitalizzazione, avendo pagato lo scotto delle vendite legate al ritiro o alla decadenza di diverse ICO, ovvero tutte le Initial Coin Offering legate agli Ether come valuta di scambio.
Come è lecito aspettarsi in questo scenario le uniche valute che hanno mantenuto una certa stabilità di quotazione sono le cosiddette “stablecoin” ovvero le monete il cui valore è legato a un fattore esterno al mondo digitale, come all’andamento del dollaro.

Gli ultimi sviluppi

Nonostante una situazione generale non proprio rosea il rally dei Bitcoin recentissimo si porta dietro la crescita anche di altre criptovalute. Ripple, come abbiamo accennato mostra il segno più e così anche Ethereum, Bitcoin Cash, Stellar e Tron. Con una crescita della capitalizzazione di mercato salita fino a 124 miliardi, l’aumento è stato del 24 per cento in soli 5 giorni.
Questo recupero era totalmente insperato visto che si prevedevano cali fino agli ultimi giorni del 2018. Tuttavia, il ribalzo di Bitcoin potrebbe essere dovuto solo a una fase di ipervenduto del mercato a causa dei ripetuti crolli fatti registrare nell’ultimo anno. Nonostante ciò secondo gli esperti i Bitcoin alla fine del 2019 potrebbe tornare a saggiare livelli di prezzo esorbitanti.
Nel frattempo un’inchiesta statunitense sta cercando di acclarare se i clamorosi rialzi mostrati da Bitcoin nel 2017 non fossero altro che una manipolazione operata attraverso Tether, un token digitale molto popolare ma controverso. Come noto le inchieste non fanno bene ai mercati e almeno per l’inizio del 2019 si prevede una situazione di sostanziale stabilità delle quotazioni che dovrebbe investire non solo Bitcoin, ma anche tutto il comparto, in attesa di una ripresa degli investimenti dalla fine di gennaio.
 

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