Assicurazioni, RCA Famigliare: legge Bersani anche tra veicoli di diverso tipo. La proposta è già in Parlamento
Un emendamento del Decreto Fiscale proposto dal Movimento 5 Stelle e già approvato in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati prevede che il cosiddetto decreto Bersani (Legge 40/2207) sia applicato d’ora in poi anche tra veicoli di categoria diversa.
La legge Bersani già prevede che chi assicura un veicolo posso usufruire della classe di merito superiore di un familiare convivente, a patto che la polizza sia stipulata per un veicolo dello stesso tipo, ad esempio due moto o due auto.
In base alla norma attualmente in vigore, per usufruire della cosiddetta legge Bersani il veicolo da assicurare deve essere acquistato nuovo o usato da non più di 90 giorni, deve essere immatricolato a uso privato e, infine, il veicolo di cui si utilizza la classe deve ovviamente essere assicurato e in possesso di un attestato di rischio valido.
Se il nuovo provvedimento sarà approvato dal Parlamento (il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 25 dicembre, pena la sua decadenza) chi acquisterà un motoveicolo nuovo od usato potrà usufruire della classe di merito maturata da sé stesso o da un familiare convivente anche per gli autoveicoli.
Le nuove norme consentono a tutti i componenti del nucleo familiare di assicurare i mezzi di trasporto “anche di diversa tipologia” (quindi non più solo auto con auto ma anche auto con motorino o moto) con la classe di merito più favorevole, a patto però che non ci siano stati incidenti “con responsabilità esclusiva o principale o paritaria negli ultimi 5 anni”.
Ad oggi, invece, chi compra un motoveicolo per la prima volta parte dalla 14esima classe di merito bonus – malus anche se ha già maturato la prima classe di merito con le auto.
Naturalmente la nuova norma avrà valore avrà valore in entrambi i sensi, ovvero si potrà usufruire per le automobili della classe di merito maturata per le moto, nel caso in cui quest’ultima sia superiore, e viceversa.
Una bella boccata d’ossigeno per le famiglie italiane e soprattutto per il mercato dei veicoli a due ruote, strozzato soprattutto al Sud dai costi ingiusti e proibitivi delle polizze RCA.