Bonus Cultura vs Carta Docenti: perché queste differenze?
Cosa è il bonus cultura?
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È un bonus da 500 euro erogato a coloro che compiono 18 anni, per acquisti di prodotti culturali, inserito nella legge di stabilità 2016. Il bonus cultura è dunque riservato esclusivamente ai neomaggiorenni, con una validità di un solo anno, ed è spendibile per acquistare oggetti e attività culturali come: libri, biglietti per concerti, mostre, fiere, musei, spettacoli teatrali, cinema, concerti. L’attivazione del suddetto bonus però nel 2021, ovvero per i nati nel 2002, prevedrà una somma di soli 300 euro, rispetto ai 500 soliti.
Invece, che cos’è la Carta del docente?
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È una iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che istituisce la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche.
La Carta è assegnata ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova e prevede un importo di euro 500 annui per ciascun anno scolastico. La carta può essere utilizzata per l’acquisto di: libri e testi, hardware e software, iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione, titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.
Già da una prima lettura superficiale è possibile osservare le notevoli differenze tra i due “bonus”: da un lato vi è la carta docenti, la quale permette l’acquisto di pressoché tutto, compresi hardware e software, dunque computer e cellulari. D’altra parte, ciò non è permesso dal bonus cultura, come se gli studenti non necessitassero di un computer, o di un qualsiasi altro strumento digitale per i propri studi, soprattutto date le condizioni attuali. Inoltre, mentre per i docenti è possibile usufruire dell’incentivo tutti gli anni, e cumulare ciò che non è stato speso anno per anno, gli studenti dovranno fare a gara per spendere il proprio entro i termini predisposti.
Forse, come accade per i docenti, anche agli studenti sarebbe utile accreditare 500 euro annui, affinché questi possano essere spesi soprattutto per l’acquisto dei libri di testo e per il materiale scolastico, evitando così ai genitori ulteriori spese per una scuola/ università che definiamo essere pubblica, e che dunque dovrebbe fornire l’opportunità a chiunque di potervi accedere.