Bruciori di stomaco? Forse meglio tenerseli, il medicinale che li cura potrebbe essere cancerogeno!

Non è la prima volta che arrivano notizie riguardo il ritiro dal mercato di medicinali ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute. Ebbene sì, è un triste controsenso, una contraddizione che lascia ogni volta sgomenti, con cui bisogna fare i conti per provvedere immediatamente ad intervenire e avvisare la popolazione.
Questa volta si tratta di un farmaco utilizzato per trattare l’acidità, i bruciori di stomaco, l’ ulcera e il reflusso gastroesofageo il cui principio attivo è la ranitidina.
L’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa)  ha ritirato diversi lotti di medicinali anti-acido “made in India”. Dunque già dal 18 settembre le farmacie non possono più vendere tali farmaci.
Il motivo di tale disposizione è il ritrovamento di un’impurezza chiamata Nitrosodimetilammina (NDMA), potenzialmente cancerogena, nel principio attivo prodotto nell’officina farmaceutica Saraca Laboratories Ltd, in India.
A scopo precauzionale, l’Aifa ha disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da Saraca Laboratories Ltd, in attesa che vengano analizzati.
Alcuni medicinali contenenti tale principio attivo in Italia sono: Ranitidina, Raniben, Ranilolo, Triger, Ulcex, Ulcobrin, Zantac, Ranidil, Gastroben, No Dol, Dolilux, SensiGuard, Livin, Ranix, Duoran, Rasten, Buscopan Antiacido.
Per chi stesse in cura con tali medicinali, si consiglia comunque di non sospendere il trattamento bensì di rivolgersi al proprio medico di base affinchè possa sostituirlo con un farmaco di analoga formulazione per garantire la continuità terapeutica.
In questo modo si riapre anche la questione inerente all’uso dei farmaci generici o equivalenti. Infatti Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale avverte che in Italia deve cominciare ad esserci una regolazione a priori rispetto alla diffusione di farmaci che risultano non perfettamente puri nei componenti.
Si è spesso già parlato del fatto che i medici di famiglia o gli stessi pazienti di non scelgano i farmaci generici, oppure dei dubbi che ancora si hanno sulla validità dell’equivalenza degli stessi. E’ evidente che il mercato italiano dei generici ha così tanti farmaci che diventa difficile allinearli ai controlli. In altri paesi, come Inghilterra e Germania, ci sono soltanto tre o quattro marche di generici.
Se la cancerogenicità dei prodotti messi al bando venisse accertata, il Codacons è pronto a dare battaglia a tutela dei pazienti.

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