Caldaia sul balcone: cosa dicono i regolamenti condominiali?
Per la caldaia sul balcone serve l’autorizzazione condominiale? Questa è una domanda che in molti si pongono e alla quale è doveroso rispondere in maniera chiara. Ecco, quindi, che andremo a fare il punto della situazione, così da non lasciare spazio a dubbi!
Capita spesso di dover o voler mettere la propria caldaia sul balcone. Le motivazioni per una scelta di questo tipo sono molteplici. Ad esempio, si può avere una casa molto piccola o, ancora, si può non avere spazio in bagno. Se si decide di non avere il riscaldamento centralizzato, sorge comunque l’esigenza di avere una caldaia. Ma dove? In molti decidono di piazzarla sul balcone e da questo, spesso, scaturiscono delle discussioni con i condomini.
Ci si chiede, quindi, se si può fare tutto questo in maniera autonoma o se, invece, deve essere richiesta l’autorizzazione del condominio.
A dirci come e cosa fare ci ha pensato una sentenza del Tribunale di Roma, arrivata proprio di recente a dirimere una particolare controversia in merito a un tema scottante: caldaie sul balcone proprietà esclusiva del singolo condomino.
Vediamo cosa è stato stabilito e in che modo la decisione è importante, dato che crea un precedente al quale appellarsi in caso di diatriba condominiale per lo stesso motivo.
Se ci si sta domandando se sia possibile, o meno, inserire sul proprio balcone una caldaia,la risposta miglior è che si deve tenere in conto il regolamento condominiale, che racchiude in sé tutti quelli che sono i divieti da tenere a mente. Naturalmente, d’impulso risponderemmo che è possibile farlo, perché su un balcone di nostra proprietà abbiamo libero arbitrio. Ebbene, è utile sapere che si devono sempre guardare i regolamenti e si deve capire se ci sono, o meno, delle clausole in merito. Anche qui, però, c’è da fare una precisazione: una clausola che non permette di fare del proprio balcone ciò che si vuole sarebbe valida solo se in caso di regolamento approvato all’unanimità con il consenso, quindi, di tutti i condomini. Questo, quindi, è un aspetto che va controllato subito, per poi agire di conseguenza.
Se nel regolamento non c’è nulla, quindi, andiamo a verificare cosa prevede la legge. Nel Codice Civile troviamo quanto segue: «Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa».
Ecco, quindi, che è importante che l’installazione di una caldaia sul balcone, magari in prossimità della finestra di un vicino, rispetti questi requisiti:
- non deve alterare la destinazione d’uso della facciata del palazzo;
- non deve impedire agli altri condomini di fare lo stesso uso della facciata del palazzo;
- non deve rovinare l’aspetto estetico della facciata.
Se questi requisiti vengono rispettati e se nulla osta, allora il gioco è fatto: è possibile installare senza problemi una caldaia sul balcone.
Naturalmente, si deve scegliere il modello giusto, andando a capire quale potrebbe essere meno invasivo. Pertanto, consigliamo di leggere quello che dicono gli esperti in merito. Citiamo, proprio a tal proposito, le guide di Caldaie Top, ideali per chi deve acquistare dei dispositivi non invadenti e ideali anche per stare sul balcone di un condominio. Scegliere, ad esempio, tra una caldaia a camera aperta e altre tipologie, quindi, non sarà più così difficile come potrebbe apparire. I consigli degli esperti di settore sono sempre validi, non solo nel caso in cui si debbano dirimere dei problemi come quello appena affrontato. È, infatti, sempre importante capire che modello di caldaia acquistare per avere il massimo del comfort, risparmio energetico e, perché no, dei tagli in bolletta.