Francesca Colavita, Concetta Castilletti e Maria Rosaria Capobianchi

Coronavirus isolato allo Spallanzani di Roma: un successo tutto italiano

Sicuramente noi tutti avevamo sperato in un anno nuovo ricco di sorprese, il 2020 non è venuto meno alle nostre aspettative, ma anzi ha “movimentato” le nostre vite con l’arrivo del cosiddetto “coronavirus”. Per i pochi che ancora non lo sapessero, l’epidemia, nota anche con il nome di “polmonite di Wuhan”, ha cominciato a diffondersi nella provincia cinese a partire dal 31 dicembre passato e ad oggi conta un numero altissimo di contagiati, ma anche di vittime. Secondo i dati resi noti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il virus ha già fatto tappa in Europa, compiendo un tour in vari paesi tra cui Germania, Francia, Spagna, ma anche in Italia.
Pochi giorni fa il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha informato l’ opinione pubblica della presenza di due turisti cinesi, provenienti proprio da Wuhan, infetti dal virus e isolati nell’ospedale Spallanzani di Roma. E’ qui che è stato tenuto sotto osservazione anche un cittadino irlandese, arrivato ieri in tarda serata per il ricovero, che presentava sintomi tali da presupporre il contagio, ma fortunatamente il test ha avuto esito negativo. In queste ultime ore a salire agli onori della comunità scientifica è stato  proprio l’ospedale Spallanzani, dove, grazie alla dedizione delle ricercatrici Francesca Colavita, Concetta Castilletti e Maria Rosaria Capobianchi, il virus è stato isolato.
Un passo “piccolo per l’uomo, ma grande per l’umanità”, ciò potrebbe infatti portare alla produzione di un vaccino  idoneo a salvaguardarci da un’ epidemia che, in brevissimo tempo, è in grado di colpire chiunque e dovunque. Ecco le parole rassicuranti ed entusiaste con cui il ministro annuncia la scoperta: “Si tratta di un passo importante per tutta la comunità scientifica che consentirà di accelerare la ricerca su questa malattia. L’Italia ha uno dei servizi sanitari migliori al mondo e oggi lo ha nuovamente dimostrato”. Sebbene la ricercatrice Castilletti, in collegamento con la trasmissione Agorà, abbia sottolineato che i tempi per la realizzazione del vaccino sono ancora lunghi, l’Italia è pronta a prevenire eventuali casi di contagio e a proseguire sulla strada della ricerca scientifica.
Di fronte a questa nuova forma di “peste bubbonica,” un po’ di sana ironia non nuoce, chissà, forse anziché affossare il buon senso in episodi di immotivato razzismo, potrebbe essere di giovamento trascorrere il tempo attorno a un focolare a raccontarci “novelle” … Boccaccio docet.
 

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