Il Coronavirus non scoraggia le spese di manutenzione dell'auto nel clima di generale incertezza economica

La maggioranza degli automobilisti non vuole rinunciare alle spese di manutenzione e riparazione della propria vettura nonostante il periodo di grande incertezza economica causato dal Coronavirus e dalle sue conseguenze.
Questo è quanto emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di una recente indagine di McKinsey per monitorare l’impatto della pandemia da Covid-19 nel settore della mobilità. L’indagine, riportata in Italia dall’Ansa, è stata condotta a settembre 2020 su un campione rappresentativo di automobilisti appartenenti ad alcuni tra i maggiori mercati automobilistici mondiali: Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Cina, Giappone.
Tra questi, proprio l’Italia risulta essere il Paese a manifestare la migliore propensione a non rinunciare, in questo particolare momento, alla manutenzione e alla riparazione delle automobili.
Una buona notizia se si considera che mantenere la corretta efficienza dei veicoli è il primo e fondamentale elemento per la sicurezza stradale, specie in un Paese come l’Italia che soffre di un parco circolante dall’età media molto alta.
La maggioranza degli automobilisti intervistati, il 53%, prevede che che l’emergenza sanitaria in atto, pur con il suo corollario di conseguenze sociali ed economiche, non avrà significative ripercussioni sulle intenzioni di recarsi dal meccanico di fiducia con più o meno frequenza rispetto al passato; Un’automobilista su tre a livello mondiale, il 32% per l’esattezza, prevede di ricorrere nei prossimi mesi ad un maggior numero di interventi di officina per mantenere l’efficienza del proprio veicolo; Soltanto il 15% prevede invece di rinviare gli interventi in officina a causa della crisi ovvero di posticipare le operazioni di manutenzione e riparazione per risparmiare tempo e denaro.
In periodi di grande crisi ed incertezza economica, come quello che stiamo vivendo oggi, la spesa per la manutenzione dei veicoli privati aumenta in conseguenza della tendenza degli automobilisti a rimandare l’acquisto dei veicoli nuovi come accadde negli anni successivi alla grande crisi dei mercati finanziari del 2008, unico precedente storico con cui fare un confronto.
In questo senso la propensione degli automobilisti italiani a non cambiare sostanzialmente le proprie abitudini può essere considerata un dato anomalo. Tuttavia c’è da considerare che il mercato dell’auto in sostanziale ristagno, l’incertezza riguardo futuri bonus statali ed il clima generale di crisi economica complicano molto le scelte degli automobilisti.

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