Da dove derivano alcuni dei modi di dire più usati nella lingua italiana?

I modi di dire fanno parte della nostra quotidianità, li usiamo di continuo, eppure sono in pochi a conoscere la storia che si cela dietro ad ognuno di essi. Alcune espressioni derivano da  alcune favole altre da fatti realmente accaduti, spesso si tratta di frasi che letteralmente non hanno alcun significato, ma che noi attribuiamo a delle particolari situazioni. Ecco l’origine di alcuni dei modi di dire più conosciuti.
Avere la coda di paglia: questa è un’espressione diffusissima che deriverebbe da una favola di Esopo, nella quale una volpe, che era solita rubare i polli dai contadini, perde la coda a causa di una trappola e la sostituisce con una di paglia. Quando i contadini vengono a saperlo decidono di accendere dei falò vicino alle loro case per evitare che la volpe entrasse a rubare i polli. Da qui nasce il detto che indica una persona che consapevole di aver commesso qualcosa di sbagliato comincia ad allarmarsi.
Gettare la spugna: questo modo di dire viene comunemente utilizzato con il significato di “arrendersi” e deriva dagli incontri di boxe, nei quali l’assistente di un pugile comunica la sua ritirata gettando a terra una spugna o un asciugamano.
Essere al verde: a quest’espressione, che ha il significato di “rimanere senza un soldo”, sono legate diverse teorie circa la sua origine, quella più accreditata è collegata alle candele, le quali un tempo potevano essere verdi alla base, dunque una volta accese quando si arrivava al verde erano finite, proprio come i soldi nel portafoglio di chi è al verde.
Papale papale: dire una cosa “papale papale” significa essere chiari, diretti. L’origine di questo termine è collegata al Papa, che secondo i dogmi della Chiesa cattolica è una persona infallibile, che dice sempre la verità, e dunque anche chiara e diretta.
Piantare in asso: questo modo di dire deriverebbe dalla storia di Teseo, il quale dopo aver sconfitto il Minotauro abbandona Arianna sull’isola di Nasso. Con il tempo la parola ha perso la consonante iniziale trasformandosi in Asso.
Andare in tilt: la parola “tilt” in italiano significa “inclinare” e segnala l’interruzione del gioco del flipper quando quest’ultimo viene inclinato troppo, per evitare che si possa barare. Da qui nasce la frase fatta che indica uno stato nel quale si perde la normale lucidità mentale.
Fare fiasco: l’origine di questo modo di dire sarebbe legata ad un episodio avvenuto in un teatro di Firenze, dove un artista era solito esibirsi con l’ausilio di alcuni oggetti. Una sera decise di portare con sé un fiasco di vino, ma purtroppo lo spettacolo andò talmente male che da quel momento l’espressione viene utilizzata per riferirsi ad una situazione che delude totalmente le aspettative.

#FOLLOW US ON INSTAGRAM