In diretta mondiale la prima immagine di un buco nero

Alle 15 di oggi è stata trasmessa in diretta mondiale la prima immagine di un buco nero, o meglio, della sua “ombra”, ottenuta grazie alla collaborazione di istituti scientifici da tutto il mondo.
Il concetto di “buco nero” fu introdotto circa 100 anni fa da Karl Schwarzschild, per dimostrare un’eccezione alla teoria della relatività generale di Albert Einstein, e descrive un corpo celeste che inghiotte qualunque cosa lo circonda, compresa la luce, circondato dal cosiddetto “orizzonte degli eventi”, la superficie che lo delimita.
Proprio quest’ultimo è stato catturato dai ricercatori , grazie al progetto EHT (Event Horizon Telescope), che coordina l’osservazione del buco nero dal 2017: l’ assenza di un radiotelescopio abbastanza grande per catturare tale immagine ha reso necessario crearne uno “simulato”, costituito da una rete di otto radiotelescopi rivolti tutti verso lo stesso angolo, sincronizzati da un orologio atomico, che formano una parabola grande quasi quanto la Terra.
La quantità di dati raccolti non è stata neanche trasmissibile tramite Internet, rendendo necessario il trasporto degli hard disk in aereo verso il MIT in Massachusetts e il Max Planck Institut di Bonn, in Germania. L’osservazione, durata solo dieci giorni, ha richiesto una rielaborazione di ben due anni: i ricercatori, non potendo ricomporre la foto  con la luce visibile, hanno dovuto usufruire delle onde radio.

Dopo altissime aspettative, alimentate dalle simulazioni e dai film di fantascienza, ci è stata finalmente mostrata l’immagine del buco nero in questione, del nucleo della galassia M87: appare come un anello luminoso, dato dalla riflessione della luce sul buco nero che appunto non è rappresentabile in una fotografia. In realtà l’immagine mostrata è solo un particolare dell’immagine completa, che rappresenta la galassia nella sua interezza.
Per Luciano Rezzolla, direttore dell’Istituto di Fisica Teorica di Francoforte, coinvolto nel progetto EHT, quest’importantissimo risultato non è che “la prima pagina di un libro”, il primo passo in un cammino volto a conoscere con sempre maggiore accuratezza questi corpi celesti e un passo tra gli infiniti passi dell’uomo sul sentiero della scienza, che lo porta ogni giorno a scoprire e riscoprire il suo mondo.

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