Festival Fantasiologico a Rocca dei Rettori il 22-23-24-25 novembre

Rocca dei Rettori, Benevento – Il 22-23-24-25 novembre partirà la seconda edizione del Festival Fantasiologico ideato e curato da Massimo Gerardo Carrese.
Che cos’è la fantasia? E l’immaginazione? Quali le differenze con la creatività? Hanno più fantasia gli adulti o i bambini? E la fantasticheria, che cos’è?
Il FESTIVAL FANTASIOLOGICO è una speciale combinazione di fantasia, immaginazione, creatività che prova a raccontare, a un pubblico trasversale, aspetti e caratteristiche della fantasia, dell’immaginazione e della creatività così come sono viste nella vita quotidiana e nelle varie discipline da studiosi, artisti, artigiani, musicisti.
Dal design alla letteratura, dall’invenzione del tappo di bottiglia alla poesia, dalla musica al colore verde dei semafori, dalla zebra al pomodoro, dalla matematica al viaggio al centro della Terra, dalla linguistica al Paese delle Meraviglie, dal silenzio all’homunculus, la fantasiologia s’interessa a tutto perché fantasia, immaginazione, creatività sono imprescindibili dall’essere umano: anche se poi molte persone sono convinte che esse appartengano solo al momento della lieta spensieratezza, alla fanciullezza, alla sana evasione dal reale e non anche alle cose importanti, serie, potremmo dire.
Fantasia, immaginazione, creatività sono parole comuni. Come lo sono sedia, libro, pappagallo, armadio. Quando le incontriamo, non ci chiediamo granché, le accogliamo con sufficiente comprensione. Ecco però una piccola meraviglia: se iniziamo a domandarci com’è fatta una sedia (immaginazione) e che cos’altro può diventare un pappagallo (fantasia), e in che modo possiamo progettare un’idea (creatività) instauriamo un rapporto non più con la consuetudine ma con l’incertezza. Il nostro sguardo sul mondo si disorienta e germoglia la curiosità e si scatena il dubbio: per la natura delle cose, per le altre persone, per noi stessi che spesso ci nascondiamo dietro le abitudini. Fantasia, creatività, immaginazione: se vissute per un’ora di svago mostrano sorprese e stupefacenze. Se praticate per la vita rivelano la loro maniera fatta di bellezze e di inquietudini.
PROGRAMMA dettagliato
https://www.fantasiologo.com/Festival%20Fantasiologico%20Benevento%202018.pdf

Chi è il fantasiologo?
Massimo Gerardo Carrese sponsorizza un tipico nome da esperto e studioso (grazie al suffisso -logo, di antichissima e grecissima origine), che lo riguarda direttamente. Massimo Gerardo Carrese si definisce fantasiologo, ovvero «studioso di storie e caratteristiche della fantasia e dell’immaginazione». Va detto che il nome è bello. […] Poiché l’attività del fantasiologo mette in campo l’idea del gioco e, in particolare, del gioco linguistico, ci sentiamo di sostenere che il nome e l’attività rappresentano uno spiraglio divertente e intelligente in tempi di loquele e di azioni spesso funeste.[…]
Fantasiologo. Parola inventata da Massimo Gerardo Carrese? No.
Già nel 1987 la parola “fantasiologo” era apparsa in un’intervista su “Panorama”: “[…] a cura di Gianni Guadalupi, un ‘fantasiologo’, come lui si definisce da quando si è inventato la sua specializzazione, quella di moderno scopritore di viaggi esotici” […] “Com’è nata la sua passione di ‘fantasiologo’?” […]
E oggi?
Oggi appare in Internet e sui giornali nazionali e locali a indicare nel 99% dei risultati il lavoro di Massimo Gerardo Carrese che, a tempo pieno, svolge l’attività di fantasiologo: studioso di Storie e caratteristiche della fantasia e dell’immaginazione.
Il fantasiologo è un professionista che si occupa di fantasia e di immaginazione (e per riflesso di creatività). Fantasia e immaginazione sono intese non solo come importanti momenti ludici e di evasione dal circostante ma, soprattutto, come facoltà della mente, cioè appartenenti in condizioni naturali a ciascun essere umano (per non complicare le cose, ci limitiamo qui al solo genere umano). Della fantasia e dell’immaginazione, il fantasiologo ne studia le storie e le caratteristiche nella vita quotidiana e nelle discipline umanistiche, scientifiche, ludiche, artistiche.
Per quanto insolito possa sembrare, la fantasia, l’immaginazione, la creatività si studiano, e da tempo. A esse si sono dedicati filosofi, artisti e letterati ma anche psicologi, scienziati… l’essere umano: Platone, Aristotele, Elefantide, Dante, Antonio Ludovico Muratori e, più recentemente, Edmund Husserl, Nadia Campana, Bruno Munari, Rosalind Franklin, Italo Calvino, Tina Modotti, Gianni Rodari, Melanie Klein, Antonio Rezza, Flavia Mastrella, per citare alcuni nomi.
Non esiste una scuola per conseguire il titolo di fantasiologo. E allora, come si diventa fantasiologi? Con un apprendimento indipendente ma, proprio come ogni altra seria e responsabile attività che ha come destinatari gli altri, anche il lavoro del fantasiologo regge su documenti sottoposti a verifica. Chi controlla il suo lavoro e in che modo? Docenti di ogni ordine e grado, dirigenti scolastici, professori universitari, librai, bibliotecari, genitori, operatori sociali, studenti, studiosi, artisti, impiegati, persone comuni che partecipano agli incontri fantasiologici e che leggono le sue pubblicazioni. Essi riscontrano nella pratica della loro attività e nel loro vivere quotidiano che lo studio e la ricerca del fantasiologo fonda su aspetti comprovabili, razionali e concreti. Proprio perché i risultati del fantasiologo sono accertabili, il suo percorso è opinabile con intelligenza e non con pregiudizio. Ricerche sul campo; riferimenti bibliografici; ideazione e pratica di giochi interdisciplinari; dibatti e performance pubbliche; dimostrazioni teoriche e pratiche, proprie e provenienti dalle varie discipline ed esperienze di vita: sono questi gli strumenti di lavoro del fantasiologo. Egli chiama la propria materia di studio e di ricerca ‘fantasiologia’ (composto di fantasia + lógos = discorso sulla fantasia.)
Il fantasiologo finalizza l’attività di studio e di ricerca realizzando incontri e corsi in ambito universitario, scolastico e sociale, con destinatari adulti e bambini.
Sul motore di ricerca Google Italia, figurano oltre 3.000 risultati alla voce fantasiologo che riportano a Massimo Gerardo Carrese. A lui si riferiscono principalmente anche le varianti “phantasiologue” (francese) e “fantasiologist” (inglese), verificabili sui motori Google in inglese, francese, tedesco…
Il fantasiologo si occupa di fantasiologia. La parola fantasiologia è collegata perlopiù all’attività di Massimo Gerardo Carrese (oltre 800 risultati sul motore di ricerca Google Italia). Tuttavia, la voce è attestata in vari ambiti (anche stranieri) non sempre attinenti al percorso dell’autore.
Massimo Gerardo Carrese (1978). Studioso di Storie e caratteristiche dell’immaginazione e della fantasia, si occupa di fantasiologia. Dal 2005 svolge la professione di fantasiologo, voce apparsa anche sul sito della Treccani in riferimento alla sua attività. Presenta in ambito universitario, scolastico e sociale le sue osservazioni su fantasia e immaginazione (e di riflesso su creatività) intese come facoltà della mente. Ne studia gli aspetti nelle discipline umanistiche, scientifiche, ludiche, artistiche e nella vita quotidiana. Fondatore del Panassurdismo, pubblica per la sua Ngurzu Edizioni. Sul territorio nazionale, promuove lezioni e corsi di formazione in fantasiologia e tiene incontri in ambito scolastico, universitario e sociale. È ideatore del Festival fantasiologico e di un documentario. Poeta onomaturgo e ludorimico, è appassionato di arte, di viaggi in autostop, di cinema, di rompicapi. Cura una rubrica fantasiologica “Grilli per la Testa” su un blog italo-polacco. Dipinge, adotta parole, disegna, spasseggia, fotografa. È anagrammista e musicista improvvisatore.

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