Instagram rimuove filtri “effetto chirurgia plastica” perché possono aumentare l’insoddisfazione
Il professor Raffaele Rauso, chirurgo plastico vice presidente della Federazione Italiana Medici Estetici, commenta: “Se utilizzati con buonsenso, i social sono un mezzo per reperire informazioni sugli specialisti o trovare soluzioni ai propri problemi. Importante verificare le qualifiche di chi si propone come esperto”
E’ di questi giorni la notizia che Instagram vieterà i filtri fotografici che simulano gli esiti della chirurgia estetica: una dimostrazione di come i social stiano influenzando i comportamenti delle persone in diversi ambiti, come già confermato da diversi studi scientifici. I social stanno rivoluzionando il rapporto medico/paziente: i pazienti possono confrontarsi con chi ha gli stessi problemi e informarsi; i medici possono divulgare informazioni, ma resta fondamentale riconoscere chi ha le qualifiche per farlo, soprattutto in un settore come quello di medicina e chirurgia estetica. Di seguito il commento del professor Raffaele Rauso, vicepresidente della Federazione Italiana Medici Estetici (FIME) e docente all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Niente più filtri fotografici che simulano l’esito di un intervento di chirurgia plastica: lo ha comunicato la società che realizza questo tipo di effetti per Instagram, la Spark AR Creators. Una decisione motivata dal fatto che i filtri che modificano i tratti del volto possono avere effetti negativi sulla percezione di sé.
“Sono in aumento, negli ultimi anni, le pubblicazioni medico scientifiche che indagano l’effetto dei social network sulle persone: un fenomeno nuovo, con un impatto ampio e ancora non del tutto esplorato. Le conseguenze non interessano solo i chirurghi plastici, ma anche dermatologi, dentisti, nutrizionisti e anche urologi” dice il chirurgo plastico Raffaele Rauso, vice presidente della FIME (Federazione Italiana Medici Estetici) e docente all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Uno studio australiano di quest’anno pubblicato, su Body Image, sembra confermare che le foto di visi ritoccate abbiano un effetto negativo su chi le guarda, al contrario di quelle non modificate dai filtri. Non solo: uno studio statunitense del settembre 2019 ha rilevato che i social media influenzano la decisione di sottoporsi all’intervento di aumento del seno.
“I social stanno avendo conseguenze sempre più rilevanti su diversi aspetti della vita quotidiana, inclusi quelli estetici – commenta il professor Rauso -. Uno dei rischi è che le persone, soprattutto giovani, possano sopravvalutare i propri difetti guardando immagini di visi e corpi perfetti e ritoccati con i filtri. D’altra parte i social possono anche spingere le persone a migliorarsi o a correggere parti di sé che non piacciono, consentendo ai pazienti di informarsi e di avere un ruolo attivo nelle scelte. Uno studio di qualche settimana fa pubblicato sull’Internal Medicine Journal dimostra come i social stiano rivoluzionando l’approccio alla medicina: oggi con pochi click i pazienti possono avere accesso a ogni tipo informazioni e possono condividere difficoltà ed esperienze con persone che hanno lo stesso problema. Sempre più importante in questo scenario è identificare i professionisti validi, verificandone le qualifiche.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Aesthetic Surgery Journal aveva rilevato che, negli Stati Uniti e in Canada solo il 17.8% dei post di Instagram sulla chirurgia plasticaè riconducibile a professionisti certificati, per il resto abbondano medici senza preparazioni specifiche. Il problema vero non sono tanto i social network, che di fatto sono un mezzo di promozione, quanto accertarsi che chi si propone per certi interventi abbia una preparazione adeguata: “I social sono un modo conveniente, pratico e veloce per conoscere il modo in cui lavorano i chirurghi e le procedure che eseguono – afferma Rauso-. La maggioranza dei pazienti prima di entrare in studio, ha già acquisito informazioni sui siti e social: l’importante è cercare le notizie giuste, controllando titoli e qualifiche, senza fidarsi di qualche bella immagine. Quello che sembra troppo bello per essere vero, molto spesso non lo è”.
Come può un paziente verificare i titoli di un medico ed il suo percorso formativo? “Basta controllare sul portale della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dove sono riportati i titoli che i medici hanno conseguito nel loro iter formativo. E poi fate domande ai medici senza timore: se vi siete rivolti a un professionista serio, non avrà alcun problema a rispondere” conclude Rauso.
Professor Raffaele Rauso
Il chirurgo plastico Raffaele Rauso, particolarmente noto nel campo della chirurgia e medicina estetica del volto e del seno, è attualmente professore aggregato in Chirurgia Maxillo-Facciale all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in Napoli. Si è laureato in Medicina e Chirurgia alla Seconda Università degli Studi di Napoli con 110/110 con lode e plauso al curriculum a soli 24 anni. Nella stessa università ha poi conseguito, con il massimo dei voti, la specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale. Durante il quinquennio ha effettuato attività formative in Italia e all’estero, in particolar modo ha perfezionato le conoscenze e la pratica chirurgica con due fellowship: una all’Università di Basilea (Svizzera) e un’altra al GSR Facial Plastic Surgery Institute (l’Istituto di Chirurgia Plastica Facciale che nel 2008 ha eseguito il maggior numero di interventi in campo cranio-facciale al mondo) in Hyderabad (India).
Terminata la specializzazione, e dopo aver acquisito notevoli competenze nella chirurgia del volto, ha proseguito gli studi, conseguendo un Master di II livello in Chirurgia Estetica all’Università degli Studi di Milano, un ulteriore Master di II livello in Chirurgia Ricostruttiva della Mammella all’Università degli Studi “La Sapienza” in Roma, un diploma post-lauream in “Tecniche microchirurgiche” al Polo di Biotecnologie dell’Ospedale Cardarelli in Napoli e un Dottorato di Ricerca in Chirurgia Plastica, Anatomia e Dermatologia all’Università degli Studi “La Sapienza” in Roma. In questi anni ha raggiunto un’elevata competenza nei trattamenti chirurgici plastico-estetici specialmente del volto, della mammella e del corpo. Dal 2011 al 2017, il Professor Rauso è stato docente al CLOPD dell’Università degli Studi di Foggia insegnando la chirurgia malformativa cranio-facciale agli studenti del V anno.
Dal 2008, è chirurgo plastico volontario per associazioni di volontariato che si occupano di operare bambini affetti da deformità del volto ed esiti di ustione in paesi in via di sviluppo. Tra le diverse nazioni ove ha prestato la sua opera si annoverano: Etiopia, Senegal, Gabon, Uganda, Giordania, Paraguay, Brasile, etc. Da sempre coinvolto nella ricerca scientifica, è autore di numerosi articoli presenti su pubmed.com (la biblioteca informatica medica più importante al mondo) e di capitoli su opere chirurgiche nell’ambito della Chirurgia Plastica Estetica, della Medicina Estetica e della Chirurgia Cranio Facciale. Relatore ai più importanti congressi Europei del settore è anche socio delle più importanti società scientifiche nel campo plastico estetico e maxillo-facciale come: EAFPS (European Academy of Facial Plastic Surgery), EACMFS (European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery), AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica Estetica), etc.