Jimi Hendrix, 50 anni dalla morte del miglior chitarrista di tutti i tempi
Il 18 settembre 1970 veniva annunciata la morte di Jimi Hendrix causata da un soffocamento in circostanze mai del tutto chiare. A soli 27 anni si spegneva uno dei più grandi protagonisti del mondo della musica, passato alla storia per le sue abilità alla chitarra elettrica con cui aveva un rapporto carnale al punto da considerarla un’estensione del suo corpo, innovatore e creatore di nuove sonorità che con il passare degli anni rimangono attuali, un grande personaggio che da stella della musica è diventato leggenda.
Secondo la classifica del 2011, stilata dalla rivista Rolling Stone, l’ artista è risultato il più grande chitarrista di tutti i tempi ritrovandosi al primo posto di una classifica che comprende i 100 migliori chitarristi, il più influente della storia del rock al punto che si parla di un prima e un dopo Hendrix.
Dopo 50 anni, le cause della sua morte non sono ancora completamente chiare, la versione principale è quella raccontata dalla sua ragazza Monika Dannemann, unica presente al momento del fatto. La causa della sua morte è stata l’asfissia; Hendrix è stato soffocato dal proprio vomito nel sonno dopo aver assunto un cocktail di alcool e tranquillanti. Ovviamente non mancano teorie o idee su presunti complotti che hanno causato la sua morte, sta di fatto che il 18 settembre 1970 Jimi Hendrix morì a Londra a soli 27 anni, entrando a far parte del club J27, il gruppo di artisti deceduti all’età di 27 anni, ad esempio fanno parte di questo gruppo anche Jim Morrison e Amy Winehouse.
A distanza di anni la sua musica continua ad essere attuale ed apprezzata, confermando, anche a distanza di tempo, che Jimi Hendrix è stato il più grande chitarrista della storia del rock.