La matematica spiega perché le dita della mano "scrocchiano". Ma quest’abitudine è nociva?

E’ un’abitudine (o un vizio se preferite) che accomuna e “rilassa” tante persone, provocando al contempo enorme fastidio in chi, a quel gesto, proprio non è avvezzo. Sullo “scrocchiarsi le dita” il dibattito è aperto da diversi decenni, ma un modello matematico studiato dai ricercatori del Politecnico di Losanna e pubblicato sulla rivista Scientific Reports sembra aver definitivamente fugato i dubbi sul motivo per il quale quando di schiacciano le nocche tra le dita e le ossa della mano si produce quel suono misterioso.
Chandran Suja e Abdul Bakarat hanno rappresentato geometricamente l’articolazione della mano utilizzando una serie di equazioni ed hanno capito che sono le variazioni di pressione all’interno del liquido delle articolazioni a far scoppiare alcune piccolissime bolle che danno origine al rumore.
La scoperta, in realtà, risale al 1971 ma questa verità fu smentita da uno studio di quarant’anni dopo, quando si scoprì che le bolle rimanevano nell’articolazione anche dopo lo scrocchio. La soluzione definitiva, frutto di questa ultima ricerca, dovrebbe essere questa: il suono viene prodotto dallo scoppio di una piccola parte delle bolle, mentre le altre restano intatte nel fluido.
Ma scrocchiarsi le dita fa male? Secondo gli esperti no, perché questo gesto non sembra causare né artrosi né infiammazioni. Per alcuni medici però quest’abitudine, se prolungata negli anni, può portare gonfiore, indolenzimento e perdita di forza nelle mani, piccoli disturbi non certo gravi, ma che sarebbe comunque meglio evitare.

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