Mascherine per Coronavirus: dubbi e perplessità sul loro reale utilizzo
La mascherina è uno degli strumenti per la protezione da virus che deve essere usata solo allorquando esiste una notevole circolazione del virus del quale si immagina che siamo infetti. Ciò è confermato dal fatto che le mascherine sono un presidio di protezione individuale in contesto sanitario, essendo le stesse necessarie quando sono indossate dai pazienti portatori di un’infezione e dagli operatori che si occupano delle loro cure. Questo è il motivo per cui il loro utilizzo viene quindi sempre consigliato a chi si prende cura di un malato infetto, anche in un contesto familiare.
La mascherina rappresenta una barriera fisica tra il paziente e l’operatore sanitario che non ha la possibilità di distanziarsi dal paziente dovendolo visitare e quindi il rischio da contagio può essere rappresentato dalle goccioline di saliva infette che possono arrivare a colui il quale si pone a stretto contatto.
L’utilizzo di mascherine non è assolutamente indicato da parte della popolazione laddove non esiste un’alta circolazione del virus: tanto è vero che la mascherina quando si cammina all’aperto da soli non ha alcuna rilevanza indossarla e non ha senso portarla. Risulta invece utile ed indispensabile la distanza tra le persone al fine di garantire una ragionevole sicurezza.
E’ bene ricordare che un buon livello di protezione si ha solo quando si adottano l’insieme delle misure, uscendo solo se indispensabile, mantenendo la distanza di almeno un metro tra le persone e mantenendo una buona e costante igiene delle mani.
L’Organizzazione mondiale della sanità dice che le mascherine non servono se non in casi specifici e raccomanda di indossarle solo se si sospetta di aver contratto il coronavirus e in presenza di sintomi quali tosse o starnuti. Diversamente illustri medici e alcune autorità come la Regione Lombardia raccomandano di indossarle a prescindere, e le inseriscono nella profilassi raccomandata per la prevenzione del contagio è questo procura una notevole confusione a tal punto che in tutta Italia hanno tutti iniziato a indossare mascherine chirurgiche o respiratorie (mascherine dotate di filtro) per provare a isolarsi dal nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Bisogna, però, sapere che non tutte le mascherine proteggono allo stesso modo e che bisogna indossarle e smaltirle nel modo corretto per non rischiare di fare peggio pur non tralasciando la regola fondamentale della distanza tra le persone; non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che: “Le mascherine non possono proteggere dal nuovo coronavirus, quando sono usate da sole”. Inoltre se non viene indossata e usata correttamente può essere a sua volta un veicolo di trasmissione del virus, in particolare se ci si continua a toccare il volto con le mani per sistemarla o la si riutilizza più volte.
Gli unici titolati a dare indicazioni sull’uso e sulle caratteristiche delle mascherine sono l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. Esistono diverse tipologie di mascherine – “Le mascherine – spiega Gloria Taliani, ordinario di malattie infettive a La Sapienza Università di Roma – hanno una duplice funzione: servono a proteggere noi dall’acquisizione del virus e nello stesso tempo a proteggere gli altri dal contagio”. “Quella verde chirurgica – prosegue l’infettivologa – serve per proteggere gli altri dal contagio che noi possiamo rappresentare perché è disegnata per far in modo che la saliva emessa quando si parla non possa raggiungere né le persone né le superfici. Quindi, indossarla è un atto di generosità verso gli altri”.
Le mascherine hanno diverse funzioni a seconda del tipo. Infatti Le mascherine con la valvola FFP2, FFP3 e N95 sono protettive solo per chi le porta ed è giusto che vengano indossate dai medici che sono più a rischio, ma chi le indossa per strada – a meno che non abbia patologie respiratorie gravi come la bronchite cronica ostruttiva o patologie polmonari croniche – non protegge gli altri perché la valvola ha un flusso monodirezionale e quindi filtra solo in entrata alla maschera e non in uscita ed ovviamente chi la indossa è già infettato ed il suo respiro può arrivare agli altri e contagiarli.