Mercato auto in crisi a causa del Coronavirus. Nel 2020 aumenterà l'età media del parco circolante in Italia
Il Coronavirus avrà un impatto, relativamente al mondo dell’automobile, non soltanto sull’economia ma anche sull’ambiente. Verosimilmente, infatti, molti Italiani decideranno di rimandare l’acquisto di un’automobile nuova continuando ad usarne una più vecchia.
Il lockdown ha praticamente azzerato le nuove immatricolazioni nei mesi di marzo ed aprile 2020 che hanno segnato rispettivamente un calo dell’85,42% e del 97,6% rispetto agli stessi mesi del 2019. Da ciò è scaturita la peggiore crisi economica del settore registrata da inizio secolo: si stima che a fine anno le nuove immatricolazioni possano scendere sotto le 1,6 milioni del 2013.
Verosimilmente, in questo quadro di crisi economica generale, molti Italiani decideranno di rimandare l’acquisto di una nuova automobile continuando ad usare le più vecchie già in possesso. Ciò avrà un forte impatto non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista ambientale.
Un vero problema sociale se si considera che l’età media delle automobili circolanti in Italia è di 11 anni e cinque mesi, uno dei valori più alti d’Europa e destinato a peggiorare ulteriormente.
L’anzianità del parco circolante nel nostro Paese e la tendenza a procrastinare l’acquisto di un’auto nuova e più moderna crea evidenti ripercussioni non solo, come già detto, dal punto di vista economico-industriale e dal punto di vista delle emissioni inquinanti ma anche per quanto riguarda il gettito fiscale e, non ultima, la sicurezza stradale.
Secondo le previsioni dell’Aci a fine 2020 in Italia una macchina su cinque avrà più di 18 anni, dunque apparterrà alle classi di inquinamento meno virtuose: Euro 0, 1 o 2. Si andrà aggravare, così, una situazione già critica specialmente al Sud, dove quasi la metà del circolante (44,5%) non va oltre l’Euro 3 a fronte di una media nazionale del 32,5%.
Sempre secondo l’Aci chi rimanderà l’acquisto di una nuova automobile lo farà per ragioni di necessità (sostanzialmente la mancanza di denaro da spendere) oppure per opportunità (in molti attenderanno l’evolversi della situazione ed eventuali incentivi statali).
Il calo delle vendite colpirà in particolar modo le vetture meno inquinanti a causa del prezzo più elevato nonostante i bonus annunciati nel DL Rilancio, giudicati assolutamente insufficienti da tutte le associazioni di categoria perché riservati soltanto a pochissime categorie di automobili (soltanto le ancora rare e costose elettriche pure ed ibride Plug-in).