Mercato italiano dell'auto con il segno negativo (-0,18%) ad ottobre 2020
Il mercato italiano dell’auto non riparte: ad ottobre sono state registrate in tutta la Nazione 156.978 immatricolazioni, -0,18% rispetto allo stesso mese del 2019 dopo il +9,5% di settembre che non ha creato illusioni anche se ha dato una boccata d’ossigeno al settore.
Il dato di leggera flessione è in realtà da considerarsi molto negativo se si tiene presente che le vendite sono ancora sostenute dall’onda lunga del piano di incentivi messi in campo dal Governo. Le prospettive per l’anno in corso come per l’immediato futuro sono piuttosto incerte e gli operatori del settore ne sono coscienti.
Dall’inizio dell’anno il calo delle vendite sul mercato italiano è pari al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. La lentezza del ricambio delle automobili circolanti in tutto il Paese è preoccupante non soltanto dal punto di vista economico ed industriale ma anche sul piano sociale: l’Italia ha un parco circolante di quasi 40 milioni di autovetture, tra i più datati d’Europa, con evidenti implicazioni circa l’inquinamento e la sicurezza stradale.
Gli incentivi alla rottamazione introdotti a partire dalla scorsa estate, fa notare il Centro Studi Promotor, hanno portato le immatricolazioni di agosto 2020 quasi sullo stesso livello dell’anno precedente (-0,3%) mentre a settembre sì registrata la prima crescita dell’anno (+9,5%).
Tuttavia “Le risorse previste – sottolinea Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor – si sono rivelate inadeguate. In particolare, lo stanziamento per le vetture con emissioni di CO2 tra 91 e 110 gr/km si è esaurito subito, mentre per le auto con emissioni comprese tra 61 a 90 gr/km a fine ottobre erano disponibili soltanto 11,8 milioni di euro“.
Dunque è facile prevedere che, esaurita la spinta dei Bonus sulle tipologie di vetture più richieste dal mercato, le vendite subiranno una ulteriore e fortissima contrazione in particolare negli ultimi due mesi dell’anno in corso.
A questo proposito Michele Crisci, presidente dell’Unrae, ha dichiarato: “La scelta di non rifinanziare i fondi legati alla fascia di CO2 più importante dal punto di vista dei volumi ha immediatamente fermato il mercato. A questo punto è chiarissima la necessità di dare maggiore continuità al sostegno del settore automotive, già a partire dalla prossima Legge di Bilancio“.
Oltre ad un piano di incentivi che coinvolga anche le auto più appetibili sul mercato – non soltanto i modelli ad alta elettrificazione che rimangono comunque pochi e dai costi molto alti – l’intero comparto continua a chiedere al Governo soluzioni strutturali che accompagnino la transizione tecnologica verso la mobilità a zero emissioni – a cominciare dalle infrastrutture – e che coinvolgano l’intera filiera.
Nel quadro generale del mercato italiano in negativo spiccano gli ottimi risultati del gruppo FCA: Fiat ad ottobre guadagna quasi il +18% di immatricolazioni rispetto ad ottobre 2019 e Jeep cresce di oltre il 15%. Gli ottimi risultati di vendita sono dovuti agli aggiornamenti tecnici dei prodotti best seller ed all’introduzione di nuove motorizzazioni, in particolare ibride.
Volkswagen nel frattempo perde circa un quarto dei volumi di vendita mentre crescono Mercedes-Benz (di oltre l’11%), Volvo (+10%) e Bmw (+2,3%). Tra le case francesi, il marchio Renault, che può contare su un’ampia gamma di vetture elettrificate, guadagna il l’8,9% delle immatricolazioni mentre Peugeot cala dell’11,6.