E' morto Luciano De Crescenzo, il vero volto della Napoli più bella
Ieri Andrea Camilleri, oggi Luciano De Crescenzo.
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Nato a Napoli il 18 agosto 1928 e morto stamane a Roma, Luciano De Crescenzo è stato uno degli scrittori più in vista del panorama nazionale, nonchè uno dei più eminenti esperti italiani di filosofia, in grado di rendere accessibile a tutti una disciplina così nobile, facendo spesso uso di un’ironia sagace ed a tratti sferzante.
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“Non fosse mai esistita una civiltà greca, noi oggi saremmo finiti sotto l’influsso delle dottrine orientali, e allora credimi, Salvatore mio, sarebbero stati cavoli amari! E già, perché devi sapere che un po’ più in basso della Grecia, a destra di chi guarda il Mediterraneo, c’è il terribile Medio Oriente, strana terra dove tutti gli uomini, fin da bambini, crescono con l’hobby della religione.” (Storia della filosofia greca-I presocratici)
Grande amico di Carlo Pedersoli, al secolo Bud Spencer, crebbe nel quartiere di San Ferdinando, si laureò all’Università Federico II in ingegneria idraulica e nel 1985 si aggiudicò il David di Donatello come miglior regista esordiente per aver diretto Così parlò Bellavista, tratto dal suo omonimo bestseller.
Ed è stato proprio il professor Bellavista, alter ego dell’autore, a conferirgli la notorietà: tra il 1976 e il 1977 ne furono vendute circa 600.000 copie, all’epoca una cifra esorbitante, e fu tradotto perfino in Giapponese.
Si stima che i suoi 50 libri abbiano venduto circa 25 milioni di copie nel mondo.
Ritornando al suo capolavoro, indimenticabili la riflessione sul presepe e l’albero di Natale, rispettivamente simboli del romanticismo napoletano e del pragmatismo milanese, e lo straordinario monologo sulla camorra.
Eccone un estratto dal film: “Siete napoletani e ammazzate Napoli. Eh già, perché ci sono i commercianti che falliscono, le industrie che chiudono, i ragazzi che sono costretti ad emigrare…”
“Ah già, poi volevo dì un’altra cosa: ma tutto sommato, nunn’è che fate na vita ‘e mer..?”
Ma l’opera di De Crescenzo è anche un solenne invito ad evitare qualsiasi radicalizzazione e a porsi sempre dei dubbi, secondo un principio di raggiungimento del sapere quasi cartesiano: “Il bene è il dubbio, quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi state tranquilli, vuol dire che è una brava persona, vuol dire che è democratico, che è tollerante, quando invece incontrate questi qui, quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile, e allora stateve accorte, vi dovete mettere paura…”
Insomma, una vera e propria miniera di citazioni. Tuttavia, noi vogliamo ricordarlo così, con la più sincera ed umile delle massime: “Si è sempre meridionali di qualcuno!“