Barbie compie 60 anni superando ogni barriera: dalla bambole sulla sedia a rotelle alle Shero Dolls
Creata il 9 marzo 1959, oggi la bambola più famosa del pianeta compie 60 anni. Barbie è stata la prima bambola adulta ad essere messa in commercio, ma ad oggi non è più la stereotipata bionda filiforme dagli occhi azzurri e il trucco sempre perfetto. Da sempre, infatti, Barbie ha incarnato un tipo di bellezza ideale a cui le bambine di tutto il mondo facevano riferimento.
Durante questi anni, però, Barbie si è evoluta allontanandosi molto dal canone di donna perfetta. Nel 2015 Mattel aveva lanciato la linea Barbie Shero (she-ero), composta da 17 bambole rappresentanti donne reali, che grazie alla loro tenacia e alla loro intraprendenza sono riuscite a segnare la storia, superando ogni limite “di genere”.
Quest’anno, anche in occasione della Festa della donna, la linea è stata ampliata con altre 20 bambole. Attiviste, scienziate, giornaliste, campionesse sportive: le Shero Dolls sono donne di tutte le età, provenienti da Paesi diversi del mondo, che hanno saputo fare della loro femminilità un punto di forza.
Si stima che sin dai 5 anni le bambine smettano di credere di potersi affermare in alcuni campi, come quello scientifico o quello sportivo, perché considerati “maschili”, a causa degli stereotipi culturali che partono già dalle aziende di giocattoli. Questo è il motivo per cui si tende a comprare giochi che stimolano intelletto e curiosità ai maschi, mentre alle bambine si tende a regalare la cucina-giocattolo o la casa delle bambole.
A tal proposito, è proprio la Mattel, azienda che produce e commercializza le Barbie, a farsi portavoce di un nuovo progetto, il quale ha come icona l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, donna che ha abbattuto ogni tipo di stereotipo intraprendendo una di quelle carriere “maschili”. Il “Dream Gap Project” insieme alle Shero Dolls, di cui fa parte anche la chef stellata casertana Rosanna Marziale, è volto a superare quel “gap”, vale a dire quel divario che separa le bambine dal loro potenziale.
Nel corso degli anni, però, Barbie si è evoluta anche a livello fisico con: 4 fisicità diverse, 7 tonalità di pelle e 22 colori degli occhi. Si tratta di bambole “meno perfette” che rappresentano meglio le donne reali: dalle molto alte alle bassine, dalle rosse alle brune, dalle più formose alle più minute. Questo è sicuramente un grande passo per una bambola che ha da sempre rappresentato la “bellezza”.
Dopo le Barbie Curvy, Petite e Tall che hanno segnato la fine della solita bionda californiana dalle forme irraggiungibili, quest’anno Barbie ha davvero abbattuto qualsiasi barriera dimostrando che si può essere belle e femminili anche in carrozzina. Mattel, infatti, ha annunciato l’arrivo di una Barbie in sedia a rotelle con rampa per entrare nella Dream House e di una con protesi alle gambe.
Seppur tanto criticata, la Barbie bionda con il vitino da vespa rimane, tuttavia, un’icona, ma con le sue nuove forme non rappresenta più un’unica bellezza, anzi è un modello di body positivity che al tempo stesso incoraggia le bambine ad abbattere ogni differenza di genere.
Buon compleanno Barbie!