Utilizzo dei droni per contrastare gli attacchi alla sicurezza penitenziaria

Utilizzo dei droni per contrastare gli attacchi alla sicurezza penitenziaria

Visto il notevole successo dei droni, anche le Forze dell’Ordine hanno avviato processi di sperimentazione per le operazioni di controllo del territorio. Queste attività, finora, hanno richiesto l’utilizzo di velivoli, quali elicotteri, con costi elevati per l’Amministrazione, e, spesso, non sono in grado di assicurare la copertura totale del territorio rispetto alle numerose esigenze di ordine e sicurezza pubblica. L’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto, dunque, si è rivelato particolarmente vantaggioso poiché riescono a combinare il risparmio economico, ottenuto dalla gestione e dalla conduzione sicuramente più agevole, con la possibilità di una copertura sufficientemente ampia delle operazioni realizzabili.

Perché i droni poliziotti?

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all’art. 3 stabilisce il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza degli individui. Pertanto ogni Stato ha il dovere morale e giuridico di esercitare le proprie finalità anche mediante l’utilizzo di sistemi a pilotaggio remoto, qualora necessario, senza privare ingiustamente le persone dei loro diritti e libertà fondamentali.
Lo Stato pertanto ha il dovere di proteggere la popolazione da azioni dolose o colpose da parte di terzi, e, questi doveri rientrano nel campo della Security, definita come la prevenzione e la protezione da minacce interne e da minacce esterne, ma anche in termini di Privacy. Da un punto di vista normativo, lo Stato mira a garantire la protezione degli individui e del territorio dalle diverse fattispecie delittuose; a tal proposito ha adottato una serie di norme volte al contrasto del terrorismo internazionale, presupposto fondamentale questo, per l’impiego di SAPR in attività di pubblica sicurezza e prevenzione dei reati.
Tali disposizioni sono regolate dalla Legge del 17 aprile 2015 n. 43, nota come decreto antiterrorismo, nello specifico all’art. 5 comma 3-sexies. In base alla predetta norma alle forze di polizia è consentito di poter svolgere attivià investigative finalizzate alla prevenzione, controllo, accertamento e repressione di condotte criminali utilizzando gli APR ossia gli aeromobili a pilotaggio remoto. Questo sarà possibile per tutte quelle operazioni che, richiedono un particolare impegno operativo concernente controlli ordinari e straordinari del territorio, al fine di garantire una maggiore sicurezza pubblica.

Perché i droni a protezione delle strutture penitenziarie?

I numerosi episodi di introduzione illecita di sostanze stupefacenti all’interno degli Istituti penitenziari mediante l’utilizzo di droni, che negli ultimi anni hanno messo in seria discussione la sicurezza di tali strutture, hanno determinato l’ideazione del Progetto di formazione e specializzazione per il Corpo di Polizia Penitenziaria, denominato “Droni e Sicurezza Penitenziaria” con la specifica bozza del “Modello organizzativo dei Nuclei SAPR PP “.
Questi ultimi costituiscono un supporto logistico ed operativo, in via primaria, nei servizi di sorveglianza armata perimetrale, di videosorveglianza statica, e, nelle diverse situazioni di criticità, dovute sia a condotte turbative della legalità, dell’ordine e della sicurezza, sia a calamità naturali, prevedendo l’utilizzo di tali sistemi nei Piani di Difesa e di Emergenza dei singoli istituti.
In secondo luogo l’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto trova una valida collocazione come supporto nei servizi di polizia stradale, nelle attività di polizia giudiziaria, che spesso, gli operatori del corpo si trovano a dover espletare durante lo svolgimento dei propri compiti istituzionali e, nel servizio Navale, per il controllo delle vaste e particolari aree di competenza. La Polizia Penitenziaria, inoltre, come Forza di polizia, ha il compito di assicurare il mantenimento della sicurezza Pubblica e del pubblico Soccorso, utilizzando in tal caso, in collaborazione con le altre forze di polizia, gli strumenti che la tecnologia moderna offre, quali i Droni, consentendo, questi, di svolgere al meglio tale compito, nell’interesse dei singoli e dell’intera comunità. E’ opportuno sottolineare che sono veramente tanti i vantaggi che i Droni possono offrire agli operatori del Corpo di Polizia Penitenziaria, i quali, spesso, hanno la responsabilità di gestire situazioni di emergenza o di criticità in un qualsiasi scenario operativo.
droni
I velivoli a pilotaggio remoto hanno dato prova di grande flessibilità d’impiego e si stanno dimostrando validi strumenti per rispondere a svariati requisiti operativi. La ridotta rilevabilità di questi sistemi li rende adatti a monitorare e supervisionare specifiche aree o punti di interesse che l’occhio umano non sarebbe in grado di rilevare. Il loro impiego consente di massimizzare le informazioni a disposizione poiché i dati raccolti nel quadro di una specifica missione, possono rivelarsi utili per altre esigenze operative.
I droni sono idealmente adatti per la ricognizione di vaste aree, con aggiornamenti delle immagini in tempo reale, per la rilevazione ed il monitoraggio di potenziali minacce da una distanza di sicurezza: nella vigilanza perimetrale forniscono una supervisione supplementare ai normali sistemi di videosorveglianza, e con le tecnologie aggiuntive, sono il completamento perfetto per i Team di sicurezza a terra. Questi sistemi sono fondamentali per gestire gli aspetti critici della sicurezza in occasione di eventi importanti ed eccezionali: oltre al monitoraggio ed alla reazione rapida, possono fornire una documentazione visiva dettagliata dei siti, consentendo un’efficace analisi, una dettagliata gestione dei rischi ed una precisa pianificazione della sicurezza.

Una normativa ancora da aggiornare

Il Decreto legge del 29 aprile 2016 “ Modalità di utilizzo da parte delle Forze di polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto” disciplina le modalità di impiego dei SAPR in dotazione o in uso alle Forze di polizia, facendo spesso riferimento al Regolamento ENAC ed al Codice della navigazione. In base a tale normativa alle Forze di polizia è attribuita indipendenza ed autonomia nelle operazioni con i droni, come, ad esempio, negli spazi aerei controllati o nelle zone di traffico aeroportuale, in particolar modo nelle operazioni di volo non pianificabili e di pronto intervento, nelle quali si applicano le misure previste per gli aeromobili in servizio di pronto intervento di Polizia.
Nonostante questa disciplina sia ancora abbastanza vaga, l’utilizzo degli APR da parte delle Forze di polizia rappresenta ad oggi una concreta realtà che solo fino a qualche anno fa sembrava essere ad uso esclusivo militare. Questo indica, nello stesso tempo, la volontà di voler puntare su questi velivoli per garantire una maggiore sicurezza al Paese.
Ferdinando Vertucci,Vice Ispettore di Polizia Penitenziaria, pilota e istruttore di droni, ideatore e promotore del Progetto di formazione e specializzazione per il Corpo di Polizia Penitenziaria che prevede l’istituzione dei NUCLEI SAPR P.P.
 

#FOLLOW US ON INSTAGRAM