"Ma che vuoi?" Il gesto tipicamente italiano diventa un'emoji ed arriva sui social media entro il 2020
Se ne sentiva davvero il bisogno. D’altra parte le emoji nascono appunto per comunicare stati d’animo ed espressioni attraverso i messaggi scritti nelle chat che altrimenti sarebbero troppo freddi e persino ad alto rischio di fraintendimento.
Invece il gesto italianissimo del “ma che vuoi?” è riconosciuto internazionalmente ed inequivocabile a dir poco, considerato in Nord America come uno dei simboli del modo di parlare (e di pensare) di noi italiani, che dall’altra parte dell’oceano appariamo davvero pittoreschi a quanto pare.
In Italia è facile prevedere che questa piccola novità sarà senz’altro molto apprezzata e ci farà risparmiare un po’ di tempo nello scrivere i messaggi senza rinunciare all’efficacia. Tuttavia in qualche cultura questo gesto può assumere una connotazione completamente diversa:
La mano “a cuoppo” secondo alcuni potrebbe essere usata anche per indicare il “fisting”, una pratica sessuale estrema. Nel mondo arabo invece questo gesto significa “aspetta” oppure “aspetta che vengo lì e ti picchio” nei casi più estremi. L’allarme per queste due possibilità di fraintendimento parte, come sempre, da Twitter. Nel primo caso non c’è in realtà da preoccuparsi, considerato che molti spiritosi usano abitualmente persino gli ortaggi come metafora sessuale, invece sarà sempre meglio per prudenza non inviare questa nuova emoji ad un arabo!
Il nuovo gesto virtuale arriverà contestualmente al nuovo aggiornamento di Whatsapp insieme ad altri 116 nuovi emoji che saranno implementate anche su Facebook e Twitter. La notizia è stata ufficializzata oggi ma l’aggiornamento su tutti i dispositivi sia Android che iOs è previsto per l’autunno 2020, comunque entro la fine dell’anno in corso.
Forse gli utenti italiani sentono la mancanza anche di una emoji a forma di pizza, ma rotonda e non il triste triangolino già disponibile, e magari anche una che rappresenti il babà, dolce tipico napoletano. Chiediamo troppo agli americani? Consoliamoci pensando che la direzione intrapresa è decisamente quella giusta!